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Mentre l’atleta riposa, il coach lavora per lui! 😁

Riposo: per alcuni atleti è quasi una bestemmia questa parola, ed è bello avere a che fare con loro, che sono sempre sul pezzo, che non mollano mai. Però, a volte, esagerare non è “ecologico”.

L’importanza del recupero sta nella “supercompensazione“: un processo fisiologico che si verifica in seguito ad un impegno fisico che porta il tessuto muscolare prima ad essere stressato (fase catabolica) e poi a recuperare, crescere e migliorare (fase anabolica).
Per capirci, la supercompensazione è quella condizione in cui si verifica un miglioramento della prestazione, seguito a un periodo di carico e scarico. Da questo si capisce che senza il giusto riposo/recupero non si ha alcun adattamento e nemmeno un miglioramento!

Il campione è anche tale perché rispetta il suo corpo e la sua mente e rispettarli significa anche prendere delle pause. Anche un giorno a settimana o, quando non è possibile perché ci sono tornei e gare che non lo consentono, almeno un pomeriggio o qualche ora in cui l’unico scopo deve essere il recupero.

Ci sono molte tecniche che usiamo noi Performance Coach per agevolare il recupero.
Un esempio sono le trance dove, in stato di alterata coscienza e con l’aiuto dell’inconscio, recuperiamo ore di sonno, di km fatti, di fatica, in un’unica seduta! Generalmente questa tecnica è molto apprezzata dagli atleti.
Ci si può aiutare anche con macchinari che agevolano questo processo, ad esempio la criosauna, che aiuta anche in caso di infortunio, oppure la tecnologia Bemer.
Pensate che figata coadiuvare la tecnologia con le nostre tecniche di coaching!

E questo è esattamente quello che facciamo: tu ti riposi e io lavoro per te! Figo, no? 😉

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