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Quest’anno grazie alla Fortitudo Bologna ho vissuto uno dei momenti più emozionanti di chi pratica uno sport di squadra: la promozione.
Questo risultato tira le somme di tutta una stagione in cui le cose sono andate bene, o meglio, sono state fatte andare bene anche nelle difficoltà.

Ho potuto ammirare un’amalgama incredibile tra i ragazzi, ANCHE SE alcuni addetti ai lavori dicevano che non ci fosse.

Ho visto una squadra definita “vecchia” lottare su ogni pallone come se fosse l’ultimo e loro fossero giovani. 😁

Ho visto la voglia di esserci sempre e comunque, ANCHE SE qualcuno diceva che si sarebbero accontentati.

Ho visto una tifoseria straordinaria essere sempre presente e incoraggiare i giocatori nel momenti di difficoltà, ANCHE SE la gente diceva che i tifosi ci sono solo quando vinci.

Ho sentito quel tifo sulla mia pelle, ho cantato e gridato con loro; ho sentito l’amore per una maglia da entrambi le parti: l’onore di indossarla e l’onore di tifarla.

Mi sono permessa di fare la moglie (e non il Coach), commuovendomi nel vedere come a fine delle partite abbracciavano mio marito. Perché dentro quegli abbracci c’era tutto: felicità, orgoglio, devozione, ringraziamento, emozioni rimaste “chiuse” per 10 lunghi anni di A2.

La bravura di questa squadra è stata, secondo me, andare oltre agli “ANCHE SE” di qualsiasi genere, sopportare il fatto che “Quest’anno dovevano andare in A”, che a un mese e mezzo dalla fine del campionato “Tanto sono già promossi”.
Purtroppo si sottovaluta sempre l’impatto che può avere su una squadra il fattore mediatico, o la pressione del “devono”. Per molti sono solo parole, ma sulle spalle dei giocatori pesano come macigni che vengono portati in campo ad ogni azione, ad ogni tiro libero.
La forza di questi giocatori è stata quella di lasciare fuori dal campo tutto questo, guardarsi negli occhi e capire che ogni partita è una storia a sé, che merita di essere giocata con il massimo del impegno (per se stessi e per i propri tifosi).

La forza di questa squadra è stata godersi il viaggio!

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