Ti capita mai di non riuscire a combinare nulla per tutta la mattina solo perché nel pomeriggio c’è un appuntamento importante? Si resta sospesi, con la sensazione di non poter iniziare nulla di concreto fino a quel momento. È come se il tempo scorresse senza davvero essere utilizzato e si volesse conservare l’energia fisica e mentale per il momento che arriverà.
Questa situazione, molto diffusa e spesso sottovalutata, può sembrare un dettaglio irrilevante, ma se diventa abituale, può ridurre l’efficacia delle giornate e aumentare la sensazione di frustrazione.
Approfondiamo il fenomeno e scopriamo alcune strategie per spezzare questo meccanismo.
Cos’è il waiting mode
La modalità di attesa è uno stato in cui la mente si concentra totalmente su un evento futuro, mettendo in secondo piano tutte le altre attività. L’energia viene convogliata nell’aspettare, rendendo difficile iniziare o portare a termine qualsiasi cosa.
Alcuni esempi comuni:
- C’è un appuntamento importante nel pomeriggio e la mattina sembra andare persa
- Si è in attesa di una risposta e non si riesce a concentrarsi su altro fino a quando non arriva, si passa il tempo a controllare il cellulare o la mail
Il periodo che intercorre fino al momento tanto atteso, sembra essere “sospeso” e fa sentire come dentro una bolla di incertezza che blocca e impedisce di prendere decisioni o di iniziare altre attività. Questa modalità non è semplice procrastinazione, ma una reazione automatica che può essere difficile da controllare.
Effetti della modalità di attesa
Quando si rimane in questa condizione, si attiva una sorta di stato di allerta che può avere effetti fisici e mentali:
- Tensione e irrequietezza;
- Difficoltà a rilassarsi;
- Ansia;
- Fatica a iniziare altre attività e quando si riesce non si è realmente concentrati;
- Cambiamenti nell’appetito causando inappetenza o voracità.
Se questo schema si ripete troppo spesso, può influire negativamente sulla qualità della vita e sulle capacità decisionali.
Come superare la modalità di attesa
Ci sono strategie pratiche per ridurre l’impatto di questo blocco e recuperare il controllo del tempo.
- Riconoscere il meccanismo e interromperlo
Il primo passo è diventare consapevoli del problema e fare un piccolo sforzo per spezzare il ciclo. Se ci si accorge di essere in modalità di attesa, è utile domandarsi: “Sto rimandando tutto solo perché aspetto qualcosa?” Se la risposta è sì, è il momento di agire.
- Impostare brevi step di attività
Per evitare il blocco, si può stabilire di dedicare almeno 15-30 minuti a un’attività concreta prima dell’evento che si sta aspettando. Questo metodo aiuta a mantenere un senso di produttività senza sentirsi sopraffatti.
- Pianificare la giornata in modo strategico
Organizzare il tempo in modo strutturato riduce il rischio di rimanere bloccati. Alcuni suggerimenti:
- Assegnare compiti definiti alla mattina, anche se leggeri;
- Programmare pause consapevoli per evitare di restare in un limbo;
- Prevedere momenti di svago o attività piacevoli prima di un evento importante;
- Programmare una chiamata con qualcuno di fidato (es. il proprio mental coach).
- Scegliere attività semplici per distrarsi
Se la concentrazione su compiti impegnativi risulta difficile, si può optare per attività leggere come una passeggiata, riordinare lo spazio di lavoro, leggere qualche pagina di un libro o ascoltare musica a 432hz.
- Usare tecniche di respirazione e rilassamento
Esercizi di respirazione profonda e tecniche di rilassamento possono aiutare a riportare l’attenzione sul momento presente, evitando di rimanere troppo focalizzati su ciò che deve accadere.
- Creare una lista di azioni rapide
Scrivere una lista di compiti brevi da 5-10 minuti aiuta a usare in modo utile anche i momenti di attesa. Ad esempio: rispondere a un’email, sistemare un documento, fare qualche esercizio di stretching.
È necessario riprendersi il proprio tempo: la modalità di attesa è un fenomeno comune, ma non deve diventare un’abitudine che limita il potenziale di una giornata. Con alcuni accorgimenti pratici, è possibile evitare di perdere ore preziose e trasformare il tempo in un alleato anziché in un ostacolo.
Se non si riesce da soli, si può optare per qualche seduta di coaching, dove oltre a un asset emotivo vengono insegnate tecniche mentali (come ad esempio “la tecnica dello swish”), utili a riordinare i propri pensieri e a rendere il proprio tempo più produttivo.
Mara Bellerba