Skip to main content

Le Olimpiadi e l’importanza della mente

 

Approfitto di questo giorno speciale. Un mio atleta sta scendendo in pedana per iniziare la sua olimpiade. – Parigi Luglio 2024

Questo è grande un momento per noi! Per me e per il mio atleta.

Olimpiadi, solo a pronunciare questo nome ti fa venire i brividi. Siamo sull’Olimpo di ogni competizione sportiva! Ci sono mille motivi che rendono speciali le Olimpiadi. Uno tra questi è il periodo tra un’olimpiade e l’altra: quattro anni! Fin da subito, si traccia il percorso per arrivare al meglio quel giorno, quell’ora, e per alcuni sport, quel minuto. È incredibile da leggere, ci fa pensare alla precisione con cui tutto è preparato, anche mentalmente: il successo e la sconfitta vanno “allenati”

Creiamo atleti che SONO di successo, si percepiscono e agiscono ogni giorno da campioni. Solo dopo questo passaggio possono FARE, ottenere risultati e soddisfazione. L’allenamento diventa una conseguenza dell’identità che hanno raggiunto. Su questo mi piace tanto lavorare.

Le Olimpiadi per i miei atleti sono un viaggio, non una destinazione.

Non spensano al risultato, ma a chi vogliono essere in questo viaggio. Quali valori porteranno con loro? Porteranno quei valori che li sosterranno nei momenti difficili. Mantengono attiva la passione che li tiene vivi ogni giorno. Affrontano allenamenti sempre più estenuanti, senza mollare mai (o quasi, perché qualche giorno per essere in down ce lo prendiamo di diritto 😁) per quattro anni, 4 anni!

In questo modo i risultati arrivano. Sono una conseguenza del lavoro svolto. L’atleta capirà che sono meritati e saranno goduti con tutta la gioia e soddisfazione.

Al contrario, la storia ci insegna che atleti senza una preparazione mentale importante, dopo un successo immenso come le olimpiadi, hanno rovinato la loro vita. Non riuscivano a gestire emozioni, stress e fama che un successo così grande porta. Si sono trovati catapultati in una realtà più grande di loro, non essendo stati mentalmente maturi da poterla padroneggiare.

Non sempre una vittoria o il successo ci rendono fortunati. A volte può diventare un disastro se non siamo in grado di gestire le conseguenze. Ci troviamo immersi in una realtà che non è nostra. Devi mantenere una facciata e comportamenti imposti da altri. Devi uniformarti a un Sistema che ti vuole in un certo modo. Ma dentro di te non senti davvero di “valere” quello che hai conquistato. Non ti senti te stesso, ma tutto è “troppo bello per essere vero”. Vivi con la paura di perderlo di nuovo, questo è un bruttissimo modo per vivere lo sport e le emozioni che esso regala.

Per questo, alla base, sia in caso di vittoria che di sconfitta, bisognerebbe lavorare con una preparazione mentale adeguata. Questa ti protegge e ti proteggerà da un mondo che ti vuole diverso in uno dei momenti più importanti della tua carriera. Già solo “esserci è un gran successo”. Ma bisogna esserci “in piena armonia con sé stessi”.

Alla fine il vero successo è una sensazione interiore che, indipendentemente da come vanno le cose, non cambia la stima e la percezione che abbiamo di noi stessi.

Mara Bellerba