Tantissime volte mi chiedono:
“Ma tu sorridi sempre?“,
“Ma la vita di voi coach è sempre perfetta?“,
“Non litighi mai con i tuoi atleti?“.
Di solito aspetto un attimo prima di rispondere e nella mia mente scorrono tutti i momenti in cui avrei voluto urlare, sbattere la testa contro un muro o picchiare qualcuno 😅 quelle famose giornate che cominciano male e finiscono peggio, che conosciamo benissimo tutti!
Solo il mio computer sa quante volte ho gridato, detto parolacce davanti ad uno schermo vedendo la prestazione di un mio atleta che magari è caduto, o che non è riuscito a raggiungere l’obiettivo che ci eravamo posti, o che è stato penalizzato da una decisione arbitrale o lasciato in panchina…
Poi torno in me e rispondo:
“Ma certo che litigo!“,
“Certo che ho anch’io le giornate NO e momenti in cui tutto sembra difficile”,
ma il segreto è uno solo ed il bello del gioco sta proprio in questo: superare questi momenti negativi, queste giornate “storte” e riuscire a trovare qualcosa da “portare a casa”. Che sia un insegnamento o la consapevolezza di capire dove si è sbagliato e si può migliorare oppure, semplicemente, accettare le cose che non sono in nostro potere. Lavorare su se stessi ogni singolo giorno, con la stessa grinta che chiedo ai miei atleti ed anche di più. Perché io devo dare l’esempio, usare su me stessa le tecniche che insegno per fare in modo che ogni difficoltà sia solo un modo per alzare ancora di più la mia asticella e dare sempre il massimo.
E credetemi, gli atleti lo sentono e ti seguono! Se tu sei in prima linea a lavorare su di te, loro ti permetteranno di lavorare con loro e insieme si cresce, si impara e si diventa persone migliori!
Perciò la risposta è “Sì, le abbiamo anche noi coach le giornate e i momenti NO, ma ci focalizziamo su quello che possiamo fare, non su quello che non possiamo controllare“!
Possibilmente, sempre con il sorriso 😁