Lo sport ha due regole:
la prima è non accontentarsi mai,
la seconda è… ricordarsi della prima! 😉
Ormai sono molti anni che seguo atleti e il comune denominatore è sempre questo: ricercare per quanto possibile la perfezione, non quella in senso lato (che probabilmente esiste per pochissimi) ma la perfezione di se stessi! 💪
Con il tempo traghetto gli atleti verso questa frase: “Il miglior giocatore che posso diventare, con le mie caratteristiche, senza snaturarmi per diventare un qualcuno che non sarò mai“. Che non è uno scimmiottare una cosa che devono dire perché la penso io, ma che cresce in loro piano piano!
Tanto più aumenta la loro autostima e la capacità di riconoscere dentro di loro il campione, tanto più vogliono essere se stessi, unici e diversi dagli altri, proteggendo e migliorando i loro difetti e aumentando i loro punti di forza.
Una volta entrati in quest’ottica, la ricerca del particolare diventa d’obbligo per migliorare tutto il migliorabile… e, una volta fatto, farlo di nuovo! Mi fa impazzire quel momento in cui iniziano a capire questo, perché so che, comunque andrà, sto contribuendo già a creare un nuovo campione.